Numidio intervista Relé – terza parte

Pubblicato il Pubblicato in Diario di Bordo

Terza parte dell’intervista realizzata dal gruppo Numidio a Luigi Relé.

 

 

NUMIDIO – Nel tuo repertorio ti muovi tra la canzone di protesta e quella autenticamente autoriale, passando, come abbiamo visto, per il cabaret e per i racconti d’amore. Come fai stare insieme queste diverse tematiche?

 

RELE’ – Come ho già detto mi sento un po’ fuori dalle etichette, ma non per superbia. Ritengo che anche nella vita di tutti i giorni bisognerebbe evitare d’incasellare il prossimo in uno schema predefinito. Perché ci deve essere sempre il bisogno di catalogare gli altri? La forma canzone può prendere strade diverse, a seconda della storia da raccontare. Quando cucino, poco per la verità, mi piace mettere insieme ingredienti apparentemente distanti tra loro eppure funziona. Così nella musica.

 

NUMIDIO – Hai già un titolo per il tuo album?

 

RELE’ – Sì. S’intitolerà DREAMS, sogni, prendendo spunto da DREAMS ARE LIKE CHILDREN, i sogni sono come i bambini, una canzone che sarà presente nel disco. Voglio dire che non bisogna sporcare i sogni come non bisogna far del male ai bambini. I sogni si possono realizzare, quando hai una direzione precisa e sai dove vuoi arrivare. E anche se ti capita di non realizzarli del tutto l’importante è che tu ci abbia provato, seguendo la tua strada e non quella che altri hanno scelto per te.

 

NUMIDIO – Puoi darci qualche altra anticipazione?

 

RELE’ – Ci sarà un’altra canzone a cui tengo molto e che è nata da un sogno che ho fatto realmente. Ho sognato il pittore Antonio Ligabue, vestito con un completo scuro, il gilet e il cappello, mentre veniva verso di me trascinando un carretto di legno con sopra un uomo disteso ed apparentemente senza vita. Ricordo perfettamente di avere incrociato il suo sguardo mentre passava oltre, indifferente alla mia presenza. Ho fissato nella testa quel momento e ne è venuta fuori una canzone, NIDIFICAVAMO INSIEME, che farà parte dell’album.